Le ricette di
Seadas
Grossi e sostanziosi ravioli a base di formaggio, semola e miele, le Seadas sono forse il dolce più conosciuto della tradizione gastronomica della Sardegna, preparate soprattutto nelle zone dell’isola più legate alla pastorizia come la Barbagia, l’Ogliastra, il Logudoro e la Gallura. Originarie della Spagna, dove la parola “seada” significa in italiano “separata”, possono essere preparate in due modi, con il formaggio cotto o con il formaggio crudo (“a sa madrona” ovvero “alla pigra”) e anche utilizzando formaggio vaccino in alternativa al formaggio di pecora, come prevede la ricetta originale.
Ingredienti
Per la pasta:
500 g di farina di semola di grano duro
3 uova
3 cucchiai di strutto
1 cucchiaino di acqua
sale
Per il ripieno:
1 kg di pecorino sardo fresco
la buccia grattugiata di 2 arance o limoni
il succo di 1 limone
miele millefiori
olio d’oliva per friggere
- Tempi di
preparazione 40' min - DifficoltĂ
di elaborazione - Posti a
tavola - Tipologia di
cottura
Preparazione
Su una spianatoia impastiamo la semola con le uova, un pizzico di sale sciolto in poca acqua calda e lo strutto e lavoriamo energicamente finché l’impasto non risulti liscio e ben amalgamato.
Mentre l’impasto riposa, grattugiamo il pecorino e lo impastiamo con la scorza di agrumi grattugiata. Tiriamo, quindi, la pasta in una sfoglia sottile di 8 mm di spessore e ricaviamo con l’aiuto del bordo di una tazza dei dischi del diametro di circa 12-15 cm.
Con un cucchiaio adagiamo un’abbondante quantità di ripieno per poi richiudere ciascuna seadas con un altro disco di pasta avendo cura di chiudere bene i bordi di ciascun raviolo facendo pressione con le dita e spennellandoli con un po’ di albume per farli aderire meglio. A questo punto friggiamo in abbondante olio di oliva bollente per un minuto, finché non saranno dorate.
Le scoliamo asciugando con della carta assorbente l’eccesso d’olio e le cospargiamo con un velo di miele sciolto in un po’ d’acqua calda. Servire calde.
Valentina Sanesi
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